Formazione degli operatori
La formazione degli operatori è un tema di fondamentale importanza all'interno delle nostre comunità. Occuparsi di persone con disabilità intellettiva richiede preparazione e competenza, soprattutto se alla disabilità si aggiungono tratti psicopatologici disturbanti. Anche il lavorare insieme, come équipe, non è cosa scontata e quindi necessita di un supporto specialistico.
Sul tema della formazione in generale ci sono molti testi, ricerche, documenti: tutti molto validi e stimolanti. Il loro pregio è quello di dare visioni complessive, interdisciplinari; il loro difetto è, a volte, quello di essere un po' staccati dalla"pratica quotidiana".
Nella trentennale esperienza di lavoro come psicologo, lavorando quotidianamente nei servizi a stretto contatto con gli operatori, ho sviluppato una nuova metodologia, che riassumo nello schema sotto riportato.
Ogni anno, per tutti gli operatori è prevista una Giornata di Formazione su un tema che riguarda in modo trasversale tutti i servizi: es. il potere, la sessualità, la motivazione, l'accettazione vera, il rapporto con i genitori / familiari ecc.
Anche la modalità di preparazione dei documenti utilizzati durante la giornata è fatta secondo lo schema sopra riportato.

Vorrei fare ora alcune precisazioni su una corretta impostazione del percorso formativo.
  • La formazione determina il paradigma culturale a cui i servizi e gli operatori si ispirano e che concretizzano nel lavoro quotidiano.
  • Nel panorama dei servizi alla persona ci sono diverse impostazioni metodologiche: pedagogica, cognitivista, comportamentista, terapeutico diretta, di socializzazione formale; nella formazione è fondamentale precisare bene a quale ci si riferisce evitando ambiguità e competizione.
  • La nostra impostazione si definisce PSICOSOCIALE. In specifico si accentua:
    • la terapia indiretta e di gruppo in struttura comunitaria, basata sull'approccio psicologico
    • l'accettazione vera della persona nei suoi limiti fisico-sensoriali, intellettivi, psichici e anche nevrotici
    • la valorizzazione della parte sana dei nostri giovani, con il "benessere" della persona come intenzionalità radicale del nostro lavoro
  • Nella formazione è fondamentale il rispetto delle professionalità: non tutti sono competenti di percorsi formativi. La delicatezza del processo che si va ad attuare, le emozioni che si scatenano, le implicazioni personali e professionali richiedono competenza. All'interno dei servizi che lo prevedono, questa è a cura dello psicologo responsabile.
  • L'aggiornamento culturale e professionale è cosa diversa dalla formazione: è confronto con altre esperienze, con altri servizi e può essere fatta anche da specialisti esterni (convegni, seminari, giornate di approfondimento) Non sono in contrasto tra di loro. Qualora emergessero ipotesi di comportamento o metodologie che anche solo apparentemente contrastano con la nostra impostazione di lavoro, devono essere discusse al fine di diventare arricchimento e non contrapposizione disgregante.